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OTELLO Sciagurato! mi trova una prova secura che Desdemona è impura. . . Non sfuggir! nulla ti giova! Vo' una secura, una visibil prova! O sulla tua testa s'accenda e precipiti il fulmine del mio spaventoso furor che si desta! Afferra Jago alla gola e lo atterra.
JAGO Divina grazia difendimi! Alzandosi Il cielo vi protegga. Non son più vostro alfiere. Voglio che il mondo testimon mi sia che l'onestà è periglio. fa per andarsene
OTELLO No rimani. Forse onesto tu sei.
JAGO sulla soglia fingendo d'andarsene Meglio varebbe ch'io fossi un ciurmador.
OTELLO Per l'universo! Credo leale Desdemona e credo che non lo sia. Te credo onesto e credo disleale. . .La prova io voglio! Voglio la certezza!
JAGO ritornando verso Otello Signor, frenate l'ansie. E qual certezza v'abbisogna? Avvinti verderli forse?
OTELLO Ah, morte e dannazione!
JAGO Ardua impresa sarebbe; e qual certezza sognate voi se quell'immondo fatto sempre vi sfuggirà? Ma pur se guida è la ragione al vero, una sì forte congettura riserbo che per poco alla certezza vi conduce. Udite. avvicinandosi molto ad Otello e sottovoce Era la notte, Cassio dormìa, gli stavo accanto. Con interrotte voci tradia l'intimo incanto. Le labbra lente, lente movea, nell'abbandono del sogno ardente, e allor dicea, con flebil suono: sottovoce parlate "Desdemona soave! Il nostro amor s'asconda. Cauti vegliamo! L'estasi del ciel tutto m'innonda." Seguìa più vago l'incubo blando; con molle angoscia l'interna imago quasi baciando, ei disse poscia: sempre sottovoce "Il rio destino impreco che al Moro ti donò". E allora il sogno in cieco letargo si mutò.
OTELLO Oh! mostuosa colpa!
JAGO Io non narrai che un sogno.
OTELLO Un sogno che rivela un fatto.
JAGO Un sogno che può dar forma di prova ad altro indizio.
OTELLO E qual?
JAGO Talor vedeste in mano di Desdemona un tessuto trapunto a fior e più sottil d'un velo?
OTELLO È il fazzoletto ch'io le diedi, pegno primo d'amor.
JAGO Quel fazzoletto ieri (certo ne son) lo vidi in man di Cassio.
OTELLO Ah! Mille vite gli donasse Iddio! Una è povera preda al furor mio!! Jago, ho il cor di gelo. Lungi da me le pietose larve! Tutto il mio vano amor escalo al cielo; Guardami, ei sparve. Nelle suespire dangue Lidra mavvince! Ah! Sangue, sangue, sangue! Singinocchia Si, pel ciel marmoreo giuro! Per le attorte folgori! Per la Morte e per loscuro mar sterminator! Dira e dimpeto tremendo presto fia che sfolgori Questa man chio levo e stendo!
Levando la mano al cielo. Otello fa per alzarsi; Jago lo trattiene inginocchiato
JAGO s'inginocchia anch'esso Non v'alzate ancor! Testimon è il Sol ch'io miro, che m'irradia e inanima l'ampia terra e il vasto spiro del Creato inter, che ad Otello io sacro ardenti, core, braccio ed anima s'anco ad opere cruenti s'armi il suo voler!
JAGO e OTELLO alzando le mani al cielo come chi giura Sì, pel ciel marmoreo giuro! Per le attorte folgori! Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator! D'ira e d'impeto tremendo presto fia che sfolgori questa man ch'io levo e stendo! Dio vendicator! ATTO TERZO