Procida, Arrigo, Elena - Procida, scortato dai Soldati, s'avvicina ad Elena, e s'avanza verso di lei, mentre Arrigo si allontana, e mostrando l'ordine di cui è munito, accenna ai Soldati di partire.
PROCIDA
a bassa voce ad Elena, e senza vedere Arrigo
Amica man, sollievo al martir nostro
Questo foglio recò d'oltre le mura
Della prigion!
ELENA
prende il foglio, lo apre, e lo legge a mezza voce
“D'Aragona un navile
Solcò vostr'onde, ed è già presso al porto
Gravido d'oro e d'armi!...”
PROCIDA
con accento disperato
Ed io gemo tra ferri!
Ah! del mio sangue a prezzo
Potessi escirne!... un giorno...un'ora!...
Che il mio voto si compia e poi si mora!
volgendosi e riconoscendo Arrigo
Ma chi vegg'io? - costui
Perché miro al tuo fianco?
ELENA
Il pentimento
Quivi lo addusse!
PROCIDA
Un nuovo tradimento!
Il suo complice vedi!
Mostrandole Monforte, che entra seguito da Bethune e da altri Uffiziali.
Gli stessi, Monforte, Bethune ed altri Ufficiali.
BETHUNE
interrogando Monforte, e mostrandogli Elena e Procida
I tuoi cenni, o signor!
MONFORTE
Un sacerdote
E il lor supplizio!
BETRUNE
Il popol minaccioso
Freme!...
MONFORTE
Le schiere in armi
Nei destinati lochi
Ai cenni miei sien pronte; il primo grido
De' ribelli segnal di strage sia!
Intendesti?
BETHUNE
T'intesi!
S'inchina e parte.
Detti, meno Bethune.
ARRIGO
vivamente a Monforte
Perché tai cenni?
MONFORTE
Brevi istanti ancora,
E giunta l'ultim'ora
Per lor sarà.
ARRIGO
Di morte!
PROCIDA
con dolore
(O patria mia! la morte!!
Or che dal viver mio pende tua sorte!)
ARRIGO
a Monforte
Perdono! io ten scongiuro.
Grazia per loro, o me con essi uccidi!
ELENA
a Procida con gioia
L'intendi tu?
PROCIDA
Colui che ci tradìa
Merta perir!... ma non pei lari suoi;
Vanne, di tanto onore
Io ti proclamo indegno!
ARRIGO
Con un grido di sdegno
Ah!...
MONFORTE
Da lor tanto oltraggio a te spettava,
Arrigo!... a te mio sangue!...
PROCIDA
stupefatto
Che?
ELENA
a mezza voce
Suo figlio!...
MONFORTE
A te, che scegli ingrato
Piuttosto morte che con me la gloria!