Désolé, mais nous n'avons pas encore de partition séparée pour cette partie, mais vous pouvez télécharger la partition complète de cet opéra et trouver manuellement ce que vous cherchez.
ELISABETTA Alma infida, ingrato core, Ti raggiunse il mio furore. Pria che il sen di fiamma rea T'accendesse un dio nemico, Pria d'offender chi nascea Dal tremendo ottavo Enrico, Scender vivo nel sepolcro Tu dovevi, o traditor.
NOTTINGHAM (Non è ver delirio è questo Sogno orribile funesto! No, giammai d'un uomo il core Tanto eccesso non accolse Pur si covre di pallore! Ahi! che sguardo a me rivolse! Cento colpe mi disvela Quello sguardo, e quel pallor!)
ROBERTO (Mi sovrasta il fato estremo! Pur di me, di me non tremo Della misera il periglio Tutto estinse il mio coraggio Di costui nel torvo ciglio Balenò sanguigno raggio! Ahi! quel pegno sciagurato Fu di morte, e non d'amor!)
ELISABETTA Vile! Egli freme! Vile . Ah, vile! Scender vivo nel sepolcro Tu dovevi, o traditor!
NOTTINGHAM con trasporto di cieco furore Scellerato! Malvagio! , e chiudevi Tal perfidia nel core sleale? E tradir sì vilmente potevi? La Regina? ripiegando
ROBERTO (Supplizio infernale! )
NOTTINGHAM Ah! la spada, la spada un istante Al codardo, all'infame sia resa Ch'ei mi cada trafitto alle piante Ch'io nel sangue deterga l'offesa Una spada una spada
ELISABETTA O mio fido! E tu tremi, tu pure Dell'oltraggio che a me fu recato! a Roberto Io favello: m'ascolta! La scure già minaccia Il tuo capo esecrato: Qual si noma l'ardita rivale Di', soltanto, e lo giuro, vivrai. Nottingham affigge in Roberto gli occhi pieni di orrenda ansietà. Un istante di silenzio Parla, ah! parla.