Violetta dorme sul letto. Annina, seduta presso il caminetto, è pure addormentata
VIOLETTA destandosi Annina?
ANNINA svegliandosi confusa Comandate?
VIOLETTA Dormivi, poveretta?
ANNINA Sì, perdonate.
VIOLETTA Dammi d'acqua un sorso. Annina eseguisce Osserva, è pieno il giorno?
ANNINA Son sett'ore.
VIOLETTA Dà accesso a un po' di luce
ANNINA Apre le imposte e guarda nella via Il signor di Grenvil!
VIOLETTA Oh, il vero amico! Alzar mi vo' m'aita.
Si rialza e ricade; poi, sostenuta da Annina, va lentamente verso il canapé, ed il Dottore entra in tempo per assisterla ad adagiarsi. Annina vi aggiunge dei cuscini
VIOLETTA Quanta bontà pensaste a me per tempo!
DOTTORE Le tocca il polso Or, come vi sentite?
VIOLETTA Soffre il mio corpo, ma tranquilla ho l'alma. Mi confortò iersera un pio ministro. Religione è sollievo a' sofferenti.
DOTTORE E questa notte?
VIOLETTA Ebbi tranquillo il sonno.
DOTTORE Coraggio adunque la convalescenza Non è lontana
VIOLETTA Oh, la bugia pietosa A' medici è concessa
DOTTORE stringendole la mano Addio a più tardi.
VIOLETTA Non mi scordate.
ANNINA piano al Dottore accompagnandolo Come va, signore?
DOTTORE piano a parte La tisi non le accorda che poche ore.
Esce
ANNINA Or fate cor.
VIOLETTA Giorno di festa è questo?
ANNINA Tutta Parigi impazza è carnevale
VIOLETTA Ah, nel comun tripudio, sallo il cielo Quanti infelici soffron! Quale somma V'ha in quello stipo? indicandolo
ANNINA L'apre e conta Venti luigi.
VIOLETTA Dieci ne reca ai poveri tu stessa.
ANNINA Poco rimanvi allora
VIOLETTA Oh, mi sarà bastante; Cerca poscia mie lettere.
VIOLETTA Nulla occorrà... sollecita, se puoi
VIOLETTA Trae dal seno una lettera "Teneste la promessa... la disfida Ebbe luogo! il barone fu ferito, Però migliora Alfredo È in stranio suolo; il vostro sacrifizio Io stesso gli ho svelato; Egli a voi tornerà pel suo perdono; Io pur verrò. Curatevi... meritate Un avvenir migliore. - Giorgio Germont". desolata È tardi! Si alza Attendo, attendo né a me giungon mai! . . . Si guarda allo specchio Oh, come son mutata! Ma il dottore a sperar pure m'esorta! Ah, con tal morbo ogni speranza è morta. Addio, del passato bei sogni ridenti, Le rose del volto già son pallenti; L'amore d'Alfredo pur esso mi manca, Conforto, sostegno dell'anima stanca Ah, della traviata sorridi al desio; A lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio, Or tutto finì. Le gioie, i dolori tra poco avran fine, La tomba ai mortali di tutto è confine! Non lagrima o fiore avrà la mia fossa, Non croce col nome che copra quest'ossa! Ah, della traviata sorridi al desio; A lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio. Or tutto finì!