TOSCA siede in faccia a Scarpia, guardandolo fissamente. Appoggiando i gomiti sul tavolo, colle mani si sorregge il viso, e coll'accento del più profondo disprezzo chiede a Scarpia: Quanto?
SCARPIA imperturbabile, versandosi da bere Quanto?
TOSCA Il prezzo!...
SCARPIA ride Già - Mi dicon venal, ma a donna bella insinuante e con intenzione non mi vendo a prezzo di moneta. Se la giurata fede devo tradir... ne voglio altra mercede. Quest'ora io l'attendeva! Già mi struggea l'amor della diva! Ma poc'anzi ti mirai qual non ti vidi mai! eccitatissimo, si alza Quel tuo pianto era lava ai sensi miei e il tuo sguardo che odio in me dardeggiava, mie brame inferociva!... Agil qual leopardo ti avvinghiasti all'amante; Ah! In quell'istante t'ho giurata mia!... Mia! si avvicina, stendendo le braccia verso Tosca: questa, che aveva ascoltato immobile, impietrita, le lascive parole di Scarpia, s'alza di scatto e si rifugia dietro il canapè